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  • Immagine del redattoreMarianna

Signore ma non ti importa..?



Tutti noi abbiamo pronunciato o quanto meno pensato questa frase: "Signore ma non ti importa..?". Signore, ma non ti importa che la scuola vada male, che non riesca a trovare un lavoro, che non abbia accanto un marito o una moglie? Non ti importa che sia insoddisfatto o frustrato, non ti importa che sia in difficoltà economiche, che i miei compagni mi deridano, che mi senta solo, triste, perso? Non ti importa che io stia morendo per una malattia, non ti importa che ci sia così tanta ingiustizia, sofferenza, crudeltà? Signore non ti importa di me? Non ti importa degli altri?

In due momenti nella Bibbia troviamo la stessa frase rivolta a Gesù.


I DISCEPOLI

"..Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva. Egli (Gesù) stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi (i discepoli) lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che noi moriamo?»" (Marco 4:37-38)

E' possibile, molto probabile, che nella situazione dei discepoli avremmo detto la stessa cosa. Ma penso a quante volte, quando il mare è in tempesta, quando le onde si alzano davanti a noi, quando la barca della nostra vita inizia a riempirsi d'acqua, ci alziamo spaventati urlando "Maestro ma non ti importa?". E' interessante ce qui i discepoli lo chiamino "Maestro". Essi non avevano smesso di considerarlo una guida, il loro insegnante, Colui che aveva fatto cose straordinarie. Non misero in dubbio la sua onnipotenza, ma misero in dubbio il suo interesse per la loro vita. E noi funzioniamo allo stesso modo. Non mettiamo in dubbio che Dio possa fare qualcosa, ma con più astuzia siamo indotti a pensare che Egli non voglia fare nulla per noi, che il Signore non abbia alcuna cura o interesse nelle nostre faccende, soprattutto quando le cose si fanno difficili, quando ci spaventano.


Marta

"Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti»." Luca 10:38-40

Un'altra situazione, senza pericolo, senza spavento, senza rischio per la vita, eppure la stessa sensazione. Quale fu infatti l'accusa di Marta? Che il Signore non desse importanza ne valore a quello che lei stesse facendo, che non si preoccupasse della sua fatica e della sua agitazione. Signore ma non ti accorgi di quanto mi pesa fare tutto questo? Signore non ti importa che io sia rimasto solo? Non ti importa che io stia subendo torti da chi ho attorno? Non ti importa che io sia stanco?


Questa sensazione, credere che al Signore non importi di noi, è una bugia. Se solo potessimo cogliere il pieno interesse di Dio nei nostri confronti, le nostre ginocchia non si alzerebbero più da terra e le nostre labbra non cesserebbero di benedirlo e ringraziarlo.

La parola di Dio dice che "i suoi occhi vedono,le sue pupille scrutano i figli degli uomini" (Salmo 11:4) e che tiene "gli occhi aperti su tutte le vie dei figli degli uomini" (Geremia 32:19). Il salmista dice che: " Dio ha ascoltato; è stato attento alla voce della mia preghiera" (Salmo 66:19). La Bibbia ci dice che il Signore "medita pensieri per noi" (Geremia 29:11), afferma che siamo "preziosi ai suoi occhi" (Isaia 43:4), dichiara che le sue "compassioni si accendono" per i figli del suo popolo (Osea 11:8). Egli desidera istruirci (Libro dei proverbi), consolarci (Libro dei Salmi), amarci (Libro del Cantico dei cantico), salvarci (Isaia), guidarci con la sua voce (Geremia), farsi conoscere (Ezechiele), liberarci e condurci (Esodo), correggerci (Numeri), darci riposo (Deuteronomio) e così via. Egli diede al popolo d'Israele una legge così intrinsecamente impregnata d'amore che persino i precetti sul modo di vestire, o i cibi da mangiare, ci trasmettono la conoscenza del suo interesse per noi.

Ti prego di non pensare e non credere che al Signore non importi di te, di ciò che vivi e di ciò che senti. Non c'è bugia più grande e non c'è realtà più diversa. Non sappiamo perchè Egli sia così profondamente interessato a noi, ma questo è l'amore e non richiede un perchè.

In un'altra occasione nella Bibbia ricorre una frase simile.


GIUDA

"Allora Giuda, che l'aveva tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d'argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani, dicendo: «Ho peccato, consegnandovi sangue innocente». Ma essi dissero: «Che c'importa? Pensaci tu». Ed egli, buttati i sicli nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi." (Matteo 27:3-5)

Qui l'accusa non è da rivolgere a Gesù. Giuda, nel suo momento più buio, in un momento di totale oscurità, di pieno fallimento, di inimmaginabile disperazione, portò il suo peso, la sua condizione, davanti alle persone sbagliate. Esse, di fronte al suo dramma, replicarono dicendo: "Cosa ce ne importa! E' un tuo problema, risolvilo tu!". Ecco la differenza tra Cristo Gesù e il mondo. Non c'è amore che riesca a sobbarcarsi i nostri dolori come quello di Gesù. Non c'è bontà che possa portare i nostri fallimenti come quella del Signore.


Così, non importa quello che hai trovato tra la gente, soprattutto perchè è quello che altri avranno trovato in te. Ma importa che a Gesù importa di te. Tutta la tua vita è sotto gli occhi di Dio e a Lui importa. Credici e vai a Lui in ogni momento!

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