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  • Immagine del redattoreMarianna

Non toccarmi

Aggiornamento: 27 lug 2021


Se dovessero domandarti cosa ti ha tolto questa pandemia, cosa risponderesti?

Ero sull'autobus qualche giorno fa e una signora, dopo esservi salita, cercava dove potersi sedere. C’erano diversi posti liberi sparsi qua e là, ma la signora chiese ad un ragazzo di potersi sedere accanto al suo posto. Lui, dopo alcuni momenti di esitazione, le rispose gentilmente di sedersi altrove, dove c’erano posti completamente liberi. La signora comprese e si allontanò.

Mentre assistevo allo scambio, pensavo a quanto questa pandemia ci abbia tolto il contatto. Capita anche a me di sentirmi eccessivamente a contatto con qualche sconosciuto, sull'autobus, in metro, al supermercato, e mi accorgo di pensare dentro di me che non voglio essere toccata, ora molto più che in passato.

In un tempo di pandemia come questo, non vogliamo rischiare di toccare o essere toccati da qualcuno che potrebbe trasmetterci un virus che abbiamo imparato a temere.


In questo contesto, mi è tornato alla mente un episodio raccontato al capitolo 8 del vangelo di Matteo, in cui un intoccabile ricevette un trattamento stra-ordinario:

"1 Quando egli scese dal monte, una gran folla lo seguì. 2 Ed ecco un lebbroso, avvicinatosi, gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». 3 Gesù, tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E in quell'istante egli fu purificato dalla lebbra. 4 Gesù gli disse: «Guarda di non dirlo a nessuno, ma va', mostrati al sacerdote e fa' l'offerta che Mosè ha prescritto, e ciò serva loro di testimonianza».

Un lebbroso si avvicina

Se mettessimo a confronto la lebbra con il Covid 19, ci renderemmo subito conto di quanto la prima sia assai più contagiosa e temibile del secondo. Se sull'autobus fosse salita una persona lebbrosa, non penso che tutti saremmo rimasti calmi e composti, e sono sicura che il ragazzo non avrebbe gentilmente chiesto alla signora di sedersi “giusto un po' più in là”. La lebbra, oggi tanto quanto in passato, porta con sé estrema solitudine e totale isolamento fisico. Nessuno vorrebbe mai toccare un lebbroso.

Nell'episodio che abbiamo letto, un lebbroso si avvicinò e si prostrò ai piedi di Gesù. Invece di allontanarsi da lui o cacciarlo malamente, Gesù gli prestò ascolto.


Un grido d’aiuto

Sono interessanti le parole pronunciate da quest’uomo: “Se vuoi, tu puoi”. Egli riconosce che l’onnipotenza di Gesù è vincolata al contenuto della sua volontà. Mi spiego: Gesù, in quanto Dio, era in grado di compiere qualsiasi cosa. La caratteristica dell’onnipotenza sta proprio in questo: Dio può compiere ogni cosa. Tuttavia, la Scrittura insegna anche che il Signore possiede una precisa e chiara volontà, sulla base della quale compie ciò che compie e la cui sola superficie noi siamo in grado di indagare.

Hai mai pensato a quanto sia importante questo? Il Dio in cui crediamo possiede una volontà, una natura, un carattere, dei propositi che lo guidano nell'uso della sua onnipotenza. Se deciderai di conoscere questi aspetti del Signore, ti accorgerai che la sua potenza diventerà, come per questo lebbroso, fonte di speranza e non di timore, motivo di lode e non radice di rabbioso rancore.


Ciò che Gesù vuole

Un assaggio di quello che troverai indagando questi aspetti del Signore, la sua volontà, i suoi propositi, il suo carattere, ci viene dato dalla risposta di Gesù: “Lo voglio, sii purificato”. Lo stesso racconto presentato da Marco aggiunge il dettaglio della pietà. Ecco, il Gesù Onnipotente vuole guarire la malattia di quest’uomo, perché il suo cuore viene toccato profondamente dalla sua sofferenza. Inizi a scorgere la volontà che determina l’uso della potenza? In Gesù c’è compassione, c’è misericordia, c’è un radicale e invincibile amore.


Ciò che Gesù fa

Se Egli è Onnipotente, allora avrebbe potuto guarire il lebbroso senza bisogno di toccarlo. Eppure ci viene detto che Gesù espresse tutta la sua volontà di guarirlo mentre lo toccava. Toccare un lebbroso... l’Organizzazione mondiale della Sanità si sarebbe messa le mani nei capelli. Beh, Gesù mise le proprie di mani, su un uomo che non veniva toccato da nessuno da chissà quanto tempo. E se noi siamo in crisi perché è un mese che non riceviamo un abbraccio (sì, sono io), immaginati quest’uomo.

Questa è la misura della pietà del Signore, un ulteriore indizio della natura della sua volontà.


Un contatto a lungo termine

La raccomandazione di Gesù di adempiere quanto la legge prescriveva, avrebbe prodotto nella vita dell’ex-lebbroso un pieno reinserimento all'interno della società. Tutti avrebbero riconosciuto che egli era guarito, i giorni della purificazione sarebbero trascorsi, ed egli avrebbe ripreso il suo posto nel mondo del contatto fisico.


Ora, mentre penso a quanto vorrei vedere di nuovo Gesù camminare su una terra di intoccabili, di emarginati, di isolati, di malati, mentre penso a quanta potenza e quanto amore emanava dalla sua persona, penso anche che, qualora il peggiore dei virus mi rendesse intoccabile ed inavvicinabile da ogni altro, io avrò sempre qualcuno da cui andare, potente per guarirmi, determinato a farsi carico dei miei bisogni, più buono di qualsiasi altro su questo pianeta.

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