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  • Immagine del redattoreMarianna

la gloria dei legami umani

Aggiornamento: 23 nov 2019



Il primo miracolo compiuto da Gesù, o meglio, sicuramente il primo che ci viene riportato, si trova nel vangelo di Giovanni al capitolo 2, e tutto quello che succede qui ci apre a qualcosa di straordinario. In realtà il miracolo in sé è uno strumento, non è il punto d'arrivo, ma è uno degli elementi che ci guidano verso la più grande verità espressa nel racconto di questo evento. Beh di che evento si tratta innanzitutto? Gesù partecipò ad un matrimonio. Se leggi il vangelo di Giovanni dall'inizio, ti accorgi che questa partecipazione ti mette un pò a disagio. Perchè? Il primo capitolo di Giovanni è costituito dalla testimonianza continua di persone che riconoscono in Gesù il Dio fattosi uomo (Giovanni), il Salvatore del mondo (il Battista), Colui da seguire (i discepoli), il Re (Natanaele). Poi improvvisamente, dopo questo exploit di dichiarazioni gloriose, Gesù si reca ad un matrimonio con la sua famiglia e i suoi amici. E ti senti un pò a disagio perchè te lo immagini, con tutte le dichiarazioni precedenti che hai ancora in mente, recarsi umile come al solito, con un vestito sicuramente poco appariscente, al matrimonio di amici provenienti da un paesino poverissimo vicino al suo. Ma questo è quello che succede. Il Salvatore, il Re, il Figlio di Dio, ad un evento così familiare ed intimo, come facciamo tutti noi. Questa tensione, questo disagio, caratterizza tutto l'evento, perchè continuamente si affacciano segni della Sua gloria e segni della Sua umanità. La sua gloria, nelle sue parole e azioni, la Sua umanità nella naturalezza dei suoi legami. Ti faccio notare una cosa, ad esempio. Un'immagine di questa tensione è data dal rapporto con Maria. Se ci fai caso per due volte Giovanni, l'autore, chiama Maria "la madre di Gesù", mettendo in risalto uno dei legami umani per eccellenza. Dall'altra parte Gesù parlando con Maria le dice: "Che c'è tra me e te donna?", non usando la parola madre o mamma, ma una parola "impersonale", come donna. Cosa significa tutto questo? Beh innanzitutto la scelta di Giovanni non fu né arbitraria né contraria al volere di Dio, che è il vero autore della Scrittura. Egli usò la parola "madre" sotto l'ispirazione del Signore. Ma l'accostamento di questi due termini, madre e donna, mette in evidenza una sorta di tensione tra quello che Gesù è in quanto Dio, e ciò che è in quanto Uomo. Egli vive dei legami umani ma essi devono anche modellarsi sulla sua divinità.

Mi chiedo, Egli rifiuta questi legami?

Ecco, è qui la cosa straordinaria del nostro Signore Gesù. La risposta è NO.

Innanzitutto Egli partecipa, come abbia visto, ad un matrimonio, una espressione bellissima dei legami umani. Egli ci partecipa con la sua famiglia e con i suoi amici. Non si rifiuta di essere figlio, amico, compagno. Ma Egli mira a portare la sua gloria nei legami umani. Non è questa una cosa straordinaria? Il Dio del cielo sceglie di mostrare e portare la sua gloria in legami umani, nella persona di Cristo Gesù, il Dio-uomo.

In Osea 11:4 leggiamo:

"Io li ho attirati con corde umane, con legami d'amore"

Gesù compie il miracolo che manifesta la sua gloria lì tra i suoi amici, la sua famiglia, i suoi discepoli. E' lì e non altrove che per primo manifesta ciò che è. Allora questo mi insegna almeno due cose. La prima è che Dio vuole interagire con me con legami d'amore umani. Egli non è un Dio astratto, né un Dio distante. E' un Dio che vuole legarsi a me con legami umani modellati dalla manifestazione della sua gloria. Egli vuole essermi Padre, ma un Padre celeste; vuole essere Amico, ma essendo un Consigliere Ammirabile; vuole essermi Fratello, ma il Primogenito che mi guida. La seconda cosa che imparo è che Cristo vuole portare gloria in tutti i nostri legami umani. Egli non li sottovaluta, anzi li innalza portando in essi ciò che Lui è. Nelle nostre relazioni, come genitori e figli, come fratelli e sorelle, come mariti e mogli, come amici, Lui vuole portare la sua gloria. Esse sono importanti e Lui per primo le visse pienamente fino in fondo. Il racconto di Giovanni si conclude così:

"Dopo queste cose scese a Capernaum con sua madre, i suoi fratelli, e i suoi discepoli" (vs. 11-12). Impegniamoci ad attribuire ai nostri legami la stessa importanza che gli diede Cristo e lasciamo che Egli vi manifesti la sua bellezza, la sua potenza, la sua saggezza, affinchè li renda santi, puri, sacri.


Ringraziamo il Signore perchè Egli si avvicina a noi con legami umani d'amore, e perchè desidera rendere glorioso ogni altro legame.


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