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  • Elena

La bellezza della grazia di Dio

Aggiornamento: 6 ott 2021

Chi come me ha a che fare con ragazzi e ragazze adolescenti, sa bene che le parole dette e i consigli e gli insegnamenti dati loro, anche quelli più semplici e basilari, saranno un bel dito puntato contro se stessi per analizzare la propria vita e scrutare se essa corrisponde a ciò che si predica. Come posso dire loro qualcosa che io stessa non riesco a vivere completamente? Questo mi porta spesso a sentirmi inadeguata al compito e in colpa e, come primo istinto, a volermene tirare fuori.

E la stessa cosa può capitare anche nei confronti di Dio. Quando guardiamo ai nostri sbagli che ogni giorno commettiamo, alle nostre mancanze e ai nostri dubbi, con che faccia tosta possiamo andare alla presenza di un Dio così santo e che richiede altrettanta santità quando afferma: "Siate santi, perché io sono santo"(1 Pietro 1:15-16)? Con che coraggio ci accostiamo alla preghiera quando di recente la lettura quotidiana della Bibbia non è stata costante? Questi sono alcuni esempi dei pensieri che possono affollare la nostra mente quando la vergogna e il senso di colpa sono così forti da farci persino pensare di fuggire, se fosse possibile, dalla presenza di Dio perché schiacciati dal peso della mancanza di rettitudine, dal vedersi così sporchi davanti al Dio tre volte santo.

Spesso mi è capitato di sentirmi esattamente così, ma ecco che nel vortice di questi pensieri negativi la grazia di Dio mi prende per mano e mi ricorda le verità della Parola che oggi voglio condividere insieme a te che stai leggendo questo articolo e che forse stai sperimentando questa stessa situazione.

È vero, non siamo perfetti. È vero, anche se ci impegnamo ad avere una vita che onori Dio, inevitabilmente prima o poi cadremo. È vero, di fronte a un Dio così santo non meritiamo di stare in sua presenza. Ma c'è un'altra grande verità: grazie a Dio la nostra giustizia e la nostra rettitudine non dipendono da noi e dai nostri meriti ma dal sangue di Cristo versato alla croce

"In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia"(Efesini 1:7)

La straordinaria bellezza della grazia è che essa non ha niente a che fare con ciò che noi possiamo fare o non fare per Dio o per migliorare o peggiorare la nostra posizione davanti a Lui ma solamente con ciò che Cristo ha già fatto una volta e per tutte pagando per noi tramite il suo sacrificio

"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8-9).

È per questa grazia che possiamo andare liberamente davanti al suo trono malgrado le nostre mancanze avendo impresso su di noi in maniera indelebile la parola "giusto" e con la certezza che anche se i nostri peccati fossero come scarlatto, la grazia di Dio è più che capece di renderli bianchi come neve (Isaia 1:18), anzi, li ha già resi tali dal momento che lo abbiamo conosciuto e abbiamo posto la nostra fede in Lui! È per questa grazia che possiamo essere completamente liberi dalle colpe e senza vergogna davanti a Dio! Questo non significa fare quello che si vuole e sentirsi spensierati nel peccare, anzi, essere consapevoli di questa grazia dovrebbe portarci a essere riconoscenti e ad amare sempre di più Dio cercando di piacergli e di onorarlo con la propria vita. Perciò invece che fuggire da Cristo e allontanarci da Lui possiamo accostarci con fiducia al trono della grazia dicendogli: "Signore, riconosco che la mia condotta non sempre ti onora e mi dispiace. So che non merito di stare davanti a te ma ti lodo e ti ringrazio con tutto il mio cuore perché per la tua grazia io posso venire da te e parlare con te!" Non lasciare che il nemico e i tuoi pensieri ti facciano dubitare della grazia di Dio! Grandi uomini e donne di fede hanno attraversato questa valle ma alla fine ognuno di essi è arrivato alla stessa conclusione: non c'è peccato troppo grande che la grazia di Dio non riesca a coprire! Per concludere voglio lasciarti con una testimonianza di un predicatore inglese del XVII secolo che fu tormentato da questi stessi pensieri e che trovò pace e gioia proprio considerando la bellezza della grazia di Dio.


Ma un giorno, mentre camminavo in un campo [...], improvvisamente la mia anima fu colpita da questa frase:"La giustizia è nei cieli"; e, contemporaneamente, mi parve di vedere con gli occhi dell'anima Gesù Cristo alla destra di Dio che rappresentava la mia rettitudine; cosicché, qualunque cosa io fossi o facessi, Dio non poteva dire di me "Gli manca la mia giustizia", poiché essa gli stava accanto. Inoltre, io vidi che non era la buona natura del mio cuore che rendeva migliore la mia rettitudine, e neppure la mia cattiva natura che peggiora a la mia rettitudine poiché la mia giustizia era lo stesso Gesù Cristo, che è "lo stesso ieri, oggi e in eterno" (Ebrei 13:8).


(John Bunyan, Grazia che abbonda al maggior peccatore)



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