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  • Immagine del redattoreMarianna

L'amore instancabile di dio

Aggiornamento: 6 ott 2021


C’è chi potrebbe pensare che organizzare un matrimonio in piena crisi mondiale, sia un’idea folle. Ma a quanti di noi non è arrivata, l’anno scorso e anche quest’anno, quella inconfondibile lettera tutta un po’ decorata, forte attestazione che l’amore non si ferma neppure in piena pandemia?

Per quanto folle, anche nel libro di Osea, vediamo come in un momento di profonda crisi, Dio decise di organizzare un matrimonio. Il matrimonio in questione era quello tra Osea e Gomer. Chi era la moglie che Dio scelse per Osea?

Gomer era una prostituta, probabilmente anche abbastanza conosciuta dal popolo.


"Il Signore cominciò a parlare a Osea e gli disse: "Và, prendi in moglie una prostituta.." (Osea 1)


Il Signore organizzò queste nozze per dare al suo popolo, il popolo d’Israele, un’immagine concreta di quello che era il suo amore per loro.

Questo, infondo, dovrebbe essere lo scopo di ogni matrimonio: essere l’immagine di quello che Dio prova per il suo popolo.

Cerchiamo però di esaminare insieme gli aspetti che il Signore avrebbe messo in risalto attraverso queste nozze.


1. Innanzitutto ci chiediamo “Perché Osea dovette sposare proprio una prostituta?” Perché l’amore di Dio per il suo popolo, in quel momento, era raffigurabile dall’amore di un uomo verso una donna che sistematicamente lo tradiva con altri, il cui amore non era esclusivo (ti ricordi questa caratteristica dell’amore?), non era totale, non era fedele. Dio amava un popolo che si era lasciato attirare da altre divinità, dai costumi e piaceri di altri popoli. Il suo cuore si era raffreddato verso il Signore e si era acceso per altri. Ecco perché Dio chiese ad Osea di sposare Gomer.


2. C’è un altro aspetto importante in questa unione. Osea prese Gomer quando ella era già una prostituta. Gomer non lo divenne nel tempo, ma era già tale quando Osea la sposò. Questo è significativo perché Dio non scelse il popolo d’Israele quando questi era disposto a dargli tutto il suo cuore, ma lo amò quando essi non lo conoscevano ancora, quando la loro condotta morale e spirituale era già macchiata da mille peccati. Come Osea era già un servo di Dio e Gomer era già una prostituta quando si sposarono, così Dio era già Dio ed Israele già un popolo peccatore quando il Signore lo chiamò ad essere il suo popolo speciale.


3. Questa unione diede a Gomer un’altra prospettiva di vita, una nuova opportunità. Chi avrebbe mai amato e sposato una prostituta? Eppure Osea fu chiamato ad amare e scegliere proprio lei. E’ intuibile, anche dalla lettura dei vangeli, collocati un po’ più in là nel tempo, che le prostitute non venivano viste di buon occhio dalla società israelita. Ma facilmente potremmo sostenere che in nessuna società esse vengano viste di buon occhio. Al margine della società, usate come oggetti, senza speranze e senza libertà. L’amore che Osea mostrò a tale donna cambiò la sua prospettiva di vita, liberandola dalle catene che la tenevano schiava. Il contatto con un tale amore, così forte e così “indipendente” da meriti, fu fonte di cambiamento. E sappiamo che Gomer costruì una famiglia con Osea, e che i due ebbero dei figli. Così fu anche per Israele. L’amore di Dio trasformò questo piccolo e sconosciuto popolo in una grande nazione, guidata da importanti re. In Israele si sviluppò una fede profondamente morale, un rapporto con Dio che contaminò ogni area della vita del popolo. La giustizia, la santità, la generosità, la compassione, furono tutti appresi da questa unione con Dio.


4. Ma c’è qualcosa di più, di ancora più profondo nell’amore di Dio per il suo popolo e che viene mostrato nell’unione tra Osea e Gomer. Leggendo il libro di Osea appare chiaro che, ad un certo punto, dopo alcuni anni dalle nozze, Gomer tornò indietro, alla sua vita di prima. Tornò alle catene, tradì Osea e tradì quell’amore di cui era stata oggetto. Ed è proprio qui, se le caratteristiche precedenti non facciano già dell’amore di Dio un amore straordinario, che l’amore del Signore diventa un amore instancabile. Ricorda che l’unione tra Osea e Gomer sarebbe dovuta esser l’immagine di questo amore. Così, dopo tutto questo, il Signore disse ad Osea:

“Il Signore mi disse: “Và ancora, ama una donna amata da un altro e adultera; amala come il Signore ama i figli d’Israele, i quali anche si volgono ad altri dèi..”

Allora me la comprai per quindici sicli d’argento, per un comer d’orzo e un letec d’orzo, e le disse: Aspettami: non ti prostituire e non darti a nessun uomo; io farò lo stesso per te”

(Osea 3)


Riesci a vedere l’amore instancabile di Dio? Osea fu chiamato ad amare ancora Gomer. Nonostante tutto quello che aveva fatto, ella doveva rimanere l’oggetto del suo più profondo e coinvolto amore. “Và di nuovo” disse il Signore ad Osea, perché l’amore di Dio è così. Ancora e ancora, di nuovo, egli ci ama in modo instancabile. Nonostante il nostro peccato, nonostante il nostro tornare alle catene da cui già ci aveva liberato.


5. Infine, quello che possiamo dire dell’amore di Dio, è che si dà. Osea dovette comprare sua moglie. Pagò per qualcosa che era già suo, che possedeva già. Lasciò la casa pulita, ordinata e accogliente che avevano costruito e si incamminò in un vicolo nascosto e sporco dove trovò sua moglie fare la prostituta, di nuovo. La prese, la comprò, l'amò ancora.


Osea e il suo amore per Gomer descrivono bene quello che Dio avrebbe fatto in Cristo Gesù amando la sua chiesa.

Gesù è venuto nel mondo lasciando la sua gloria nel cielo; camminò tra i sentieri sporchi e nascosti di questa terra per venire a comprare ciò che era già suo, per venire a liberare coloro che erano tornati alle proprie catene: l’intera umanità.

Sulla croce Gesù manifestò ogni caratteristica dell’amore di Dio vista fin qui: amò chi sceglie ancora oggi altro; amò chi non lo stava amando; amò chi era sporco di peccato; amò chi grazie al suo amore può diventare qualcuno di migliore; amò e liberò; amò e si donò, fino all’estremo, fino alla morte.


“Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unico figlio affinchè chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16)

“Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, lì amo fino alla fine” (Giovanni 13:1)


Se vuoi conoscere l’amore instancabile che Dio ha per te, allora conosci Gesù fino alla croce e oltre.



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