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  • Immagine del redattoreMarianna

IL DIO ACCUSATO

Aggiornamento: 13 ott 2021


In giorni come questi è possibile che chi si soffermi a pensare a Dio, non lo faccia in maniera particolarmente positiva. Una serie infinita di domande, di dubbi, di critiche escono dal nostro cuore e si annidano nei nostri pensieri. “Dio dove sei?”, per cominciare o “Perché, se puoi, tu che puoi, non fornisci una soluzione?”, e ancora “Perché non sconfiggi tutto questo?”.

Avendo Dio davanti a noi, sul banco degli imputati, è questo il tipo di accuse che rivolgeremmo contro di lui.

C’è nei Vangeli una vicenda molto simile a quella che abbiamo appena descritto.

In Giovanni 11 ci viene raccontato di Lazzaro che, gravemente malato, morì. Lazzaro, Marta e Maria erano molto affezionati a Gesù, essi erano una famiglia che Gesù amava intensamente.

Così Gesù fu avvisato della grave malattia di Lazzaro. Arrivato al paese lo trovò già morto, cosa di cui, come leggiamo dal Vangelo, era già a conoscenza.

1. SIGNORE DOVE SEI?

La sorella di Lazzaro, Maria, corse allora ai piedi di Gesù pronunciando queste semplici ma profondissime parole: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. (vs. 32).

“Se tu fossi stato qui..".

Non assomiglia alle nostre obiezioni e critiche contro Dio? “Signore dov'eri?!” era quello che stava dicendo Maria,“Signore dove sei?!” è quello che ci domandiamo noi.

Non mettiamo in discussione il fatto che se Dio ci fosse potrebbe intervenire in mille modi, ma ci indigniamo perché Lui non interviene, non si fa vivo.

Maria lo fece con sofferenza, con umiltà e con fede. Era a terra, ai piedi di Gesù. Forse chi oggi grida “Signore dove sei?!” lo fa con molta più rabbia e con molta meno umiltà. Perché inginocchiarsi, in fondo, ai piedi di un Dio che non si fa vivo?

2. SIGNORE PERCHÉ NON CI SALVI? PERCHÉ CI UCCIDI?

Un’altra critica velata mossa a Gesù la troviamo nelle parole di quanti erano presenti:

“Alcuni di loro dicevano: Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far si che questi non morisse?” (vs. 37). In altre parole, quello che questa gente obiettava era:

“Lui che può fare ogni cosa, perché non ha agito per salvare quest’uomo? Perché non ha dato una soluzione?”.

Ma ancora di più, le scelte e le azioni di Gesù vengono condannate senza processo, accusato non solo di disinteresse, ma quasi di compartecipazione alla morte del giovane Lazzaro:

“Tu potevi salvarlo, ma non hai fatto nulla! Sei colpevole della sua morte tanto quanto la malattia che lo ha ucciso.”

I SENTIMENTI DI GESÙ

Sai cosa provò Gesù quando sentì tutto questo?

Quando Maria, così sofferente e così spezzata nella sua fede, andò da Lui dicendogli “Signore se tu fossi stato qui..”, ci viene detto che Gesù “fremette nello spirito, si turbò..” e “Pianse” (vs.34-35).

Allo stesso modo quando sentì i commenti della folla ci viene detto che fremette “di nuovo in se stesso” (vs.38).

No, di certo il Signore non rimane indifferente alla sofferenza che proviamo, ma nemmeno alle accuse che siamo pronti a muovere contro di Lui. E’ davvero così oscuro ai nostri occhi il suo carattere? Così celata la verità riguardo ai suoi sentimenti verso di noi, cosicché siamo pronti a condannarlo per indifferenza e compartecipazione alla morte che subiamo?

In Ezechiele 18:32 leggiamo: “Io infatti non provo nessun piacere per la morte di colui che muore, dice il Signore, Dio”.

In Romani 6:23 la morte viene definita come la conseguenza del nostro peccato:

“Perché il salario del peccato è la morte”

LA SOLUZIONE

La soluzione.. Questo cerchiamo da Lui. E la soluzione, non ce n’è, riguarda la vita, riguarda la sconfitta della morte.

Nel capitolo appena successivo a quello che stiamo guardando, in Giovanni 12, Gesù renderà davvero chiara la soluzione.

Egli dirà: “Quando sarò innalzato attirerò tutti a me.” e Giovanni commenterà dicendo “Così diceva per indicare di quale morte doveva morire”. Nella spiegazione della propria morte Gesù userà inoltre una metafora molto semplice: “In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto” (Giovanni 12:24)

Quello che Gesù stava dicendo era che Egli era pronto a morire, crocifisso (innalzato), per portare al mondo la soluzione che tanto agogniamo. Se vogliamo vedere Dio intervenire, allora dobbiamo guardare alla croce, dobbiamo guardare al più prezioso granello di frumento che ha deciso di morire per produrre il frutto della nostra salvezza.

Mentre chi lo circondava lo condannava per disinteresse e crudeltà, Gesù Dio camminava sulla terra degli uomini per morire al posto loro, al fine di guadagnare per loro una vita che va al di là della morte:

“Dio ha tanto amato il mondo che ha donato il suo unico Figlio affinchè chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna”. (Giovanni 3:16)

“Dio mostra la grandezza del proprio amore in questo: che mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8)

“Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe.. Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo: siate riconciliati con Dio. Colui che non ha conosciuto peccato, Egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinchè noi diventassimo giusti davanti a Lui”. (2 Corinzi 5:19-21)

“..Cristo Gesù, il quale ha sconfitto la morte e ha messo in luce la vita..” (2 Timoteo 1:10)

Giovanni, l'autore del Vangelo, il quale avrebbe assistito alle accuse mosse contro Gesù, e poi alla sua morte e dopo ancora alla sua resurrezione, dirà:

“Questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna” (1 Giovanni 2:25)

“E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna e questa vita è nel Figlio Suo.” (1 Giovanni 5:11)

“Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna voi che credete nel nome del Figlio di Dio” (1 Giovanni 5:13)

E infine ancora leggiamo:

“Quando la bontà di Dio ed il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia.. per mezzo di Cristo Gesù nostro Salvatore, affinchè giustificati per la sua grazia diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna” (Tito 3:4-7)

Ogni volta allora che ci domandiamo “Signore dove sei?!”, dovremmo considerare che Colui che è morto per noi non può essere indifferente alla nostra salvezza, e che Lui c'è stato, pienamente. Se ci chiediamo “Ma perché non ci salvi?!”, allora dovremmo ricordarci della Croce, sulla quale Gesù Dio è morto, sconfiggendo la morte e donandoci la vita eterna, una vita al di là della morte, una vita che vince la morte.

Lazzaro era già morto quando Gesù disse queste parole a Marta, sua sorella: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me , anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?” (Giovanni 11:25-26)

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