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  • Simone

Green revolution




Riduzione delle emissioni di CO2, sostenibilità, contrasto al cambiamento climatico.

Non c’è forse un altro momento nella storia in cui tali temi siano stati altrettanto insistentemente sotto i riflettori. Con Greta Thunberg apparsa a Milano solo poche settimane fa, il G20 a “sfondo verde” conclusosi da pochi giorni a Roma e COP26 attualmente in corso a Glasgow con leader da oltre 120 Paesi, il messaggio passato all’opinione pubblica è eloquente: non c’è più tempo da perdere. Proprio alla conferenza sul clima COP26 il Presidente USA Biden ha dichiarato essere questo il “decennio decisivo” per agire, ed evitare di compromettere irrimediabilmente le sorti del mondo.


È allora lecito domandarsi quali, in quanto cristiani, debbano essere le nostre reazioni e come la nostra fede ci debba guidare rispetto al tema. Cosa ci insegna la Bibbia e come ci invita a reagire, quando sempre più forti sentiamo le grida di allarme per un pianeta che va surriscaldandosi e sempre più vicino a un punto di non ritorno?


Miti da sfatare

La Bibbia è il nostro punto di riferimento e un terreno comune da cui partire. La strada da intraprendere non è pero sempre cosi limpida. In linea con l’enfasi dedicata al momento, molti cristiani invitano al “ravvedimento ecologico”, per tornare a dedicarci al pianeta in quanto dono di Dio e invitano a riprendere il compito assegnato da Dio all’uomo fin dall’alba dei tempi, ovvero avere cura del creato (Ge 2:15). Testi come Levitico 25, che parla riposo periodico del terreno nell’utilizzo agricolo, sono utilizzati a sostegno della tesi che, anche dopo la caduta di Adamo, Dio mantenga una certa attenzione rispetto alla conservazione dell’ambiente. Ma i brani andrebbero letti nel loro contesto e trarre un mandato univoco per i tutti i cristiani sulla base di queste argomentazioni sarebbe strumentale e azzardato.


Il punto della questione

Certamente un impegno a favore dell’ambiente può essere considerato una causa nobile e giusta, amministrare con saggezza ciò che Dio ci ha donato è lodevole. Non va assolutamente trascurato nemmeno il fatto che le nostre azioni hanno un impatto sugli altri, e appunto le nostre azioni collettive sono quelle che hanno portato ai livelli attuali di deforestazione, inquinamento e riduzione della biodiversità, solo per citarne alcuni. Ci sarebbe da ragionare su quanto questo sia realmente allineato al concetto cristiano di amore.


Ma concentrarsi esclusivamente su queste cose ci farebbe perdere di vista un paio di altri aspetti importanti, che invece andrebbero tenuti saldi in mente quando parliamo di salvaguardia dell’ambiente da un punto di vista teologico:


  • Il declino è inevitabile: ciò che generalmente sfugge ai più è l’origine del problema. Certo, il livello di emissioni, l’utilizzo di fonti di energia non rinnovabili etc etc sono chiaramente i colpevoli materiali, ma il problema è più profondo di quello che appare. La Bibbia parla di peccato come causa principale della questione. Il peccato ha frantumato gli equilibri non solo tra l’essere umano e il suo Creatore, ma anche tra l’essere umano e la Sua creazione, che geme e attende appunto di essere rinnovata (Rom 8). Se le cose stanno così, il problema è spirituale e il peccato non è un problema che l’essere umano può risolvere da solo. Indipendentemente dalla misure climatiche con cui il mondo andrà avanti, il problema di fondo è destinato a rimanere.


  • Una fine arriverà certamente: ma forse quello che spaventa veramente in fondo è il pensiero della fine. Questa attenzione verso il clima e la salute del pianeta altro non è che tentare di mettersi al sicuro e scongiurare l’estinzione. Mascherare come eco-friendly il terrore che in fondo noi tutti, come esseri umani, nutriamo nei confronti della fine. La Bibbia afferma che una fine arriverà, indipendentemente da ciò che vari i governanti o attivisti di questo mondo faranno: “Così avverrà alla fine dell'età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti” Matteo 13:49

Certamente non un quadro felice a cui guardare; e difatti non lo è. Gli ambientalisti, gli scienziati e il pianeta stesso ci dicono che il futuro per l’umanità non è roseo.

È proprio per questo che Dio ha offerto un’opportunità di salvezza, per dare una chance ad un mondo altrimenti diretto verso il peggio. Questo, più di ogni altra cosa, dovrebbe occupare la mente dei cristiani. A questo, più di ogni altra cosa, dovrebbero aggrapparsi coloro che cercano una speranza per il futuro.

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