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  • Immagine del redattoreMarianna

GESù VS LA MORTE: CHI VINCE?

Aggiornamento: 20 gen 2022



Ti sei mai domandato quale sia il tuo nemico più grande? Qual è quell'avversario che se incontri sicuramente ti manda k.o. e contro cui non hai nessuna possibilità di vincere?

Se dovessi pensare al nemico più forte di tutti, a quello che sconfigge ogni uomo, beh direi senz'altro la morte. Non c'è allenamento che tenga, quando la incontriamo, lei vince sempre.

Dio dovette introdurre il concetto della morte, e probabilmente con impegno spiegarlo ad Adamo ed Eva che niente avevano a che fare con essa. Alle due creature bellissime del giardino, a quei primi esseri umani a contatto con nient'altro se non bellezza e gioia, Dio dovette spiegare cosa fosse e da dove venisse la morte. Egli infatti disse all'uomo:

"Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perchè nel giorno in cui ne mangerai certamente morirai." (Genesi 2:16-17). Non sappiamo quali domande Adamo ed Eva fecero, come Dio gli spiegò qualcosa che non avevano mai visto e che sicuramente nella loro vita perfetta non avevano mai nemmeno minimamente percepito. Ma qui Dio sicuramente gli presenta questo nemico. Ma cos'è o chi è?

Per comprenderlo dobbiamo fare almeno due passi indietro. In Genesi 2:7 Dio ci spiega cosa sia la vita: "Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne anima vivente". Ecco questa è la definizione della vita: Dio agisce nell'uomo soffiando in lui. Se questa è la vita, l'azione di Dio nell'uomo, allora la morte, il suo contrario, potrebbe essere definita come l'assenza di quell'azione. Non c'è vita lontano dalla sorgente della vita, come non c'è frutto in terra arida.

Il secondo passo indietro che dobbiamo fare ci porta nuovamente ai versetti 16 e 17. Dio instaura un patto con Adamo ed Eva, per il mantenimento di quella vita. ll patto consiste, da parte di Dio, nel concedere generosamente ogni bene all'uomo: "mangia pure..". Ciò che è Suo diventa nostro. E' la prima profonda espressione dell'amore di Dio. Da parte dell'uomo la condizione del patto è: "ma non mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male", ossia, l'ubbidienza basata sulla fiducia. E' un patto onesto, ricco, straordinario, fondato sull'amore e sulla fiducia. Cosa centra questo con la morte? Dio afferma che il rompere questo patto avrebbe inesorabilmente condotto l'uomo alla morte. Perchè? Perchè non c'è vita lontano dalla sorgente della vita. La disubbidienza rompe il patto, come il tradimento rompe una relazione, e quella frattura, quella distanza, provoca la morte per l'uomo.


LA MORTE VINCE

Adamo ed Eva fecero la loro scelta, che è la stessa che gli uomini perpetuano da allora: scelsero di rompere il patto e generare quella distanza che produce la morte. Essi scelsero la disubbidienza, peccarono facendo ciò che era stato ordinato loro di non fare, fallirono nel mantenimento del patto e morirono. Misero in dubbio la bontà del Signore e persero fiducia in Lui: ".il tempo che Adamo visse fu di novecentotrent'anni poi morì" (Genesi 5:5). Non importa quanto quel suo corpo quasi perfetto, quella sua anima eterna durò, perchè poi morì. E quel "poi morì" colpì tutti gli uomini.

Che speranza allora? Non c'è niente di più sbagliato, più improprio, più sconvolgente della morte per creature create per essere "soffiate" dall'Onnipotente.

Ma come Caino "si allontanò dalla presenza del Signore" (Genesi 4:16) , così facciamo noi.


GESU' VINCE

Se questa fosse la fine della storia, questo articolo, pur scavando nelle profondità dell'ovvio, non sarebbe degno di essere letto. Ma qualcosa di straordinario avvenne quando Dio mandò suo Figlio, Cristo Gesù, a ripristinare la vita che avevamo perso. Gesù fu l'unico che fece convogliare su se stesso così tante dichiarazioni riguardanti la vita, che se qualcuno dovesse dirti che "in fondo era un brav'uomo ma pur sempre un uomo", allora dovresti replicare che nessun uomo sano di mente potrebbe così sfacciatamente dichiararsi la fonte della vita ed essere "bravo". Ma Gesù lo fece. Una lettura dei Vangeli, attenta e profonda, non ci lascia dubbi su quanto Gesù apertamente affermò di essere la fonte della vita, quella stessa fonte che aveva "soffiato" in Adamo ed Eva e che l'uomo aveva perso. Egli non aveva altro fine se non ricordare all'uomo quanto fosse concreta la speranza di tornare a vivere e di sconfiggere la morte, perchè il Creatore non aveva smesso di amare le creature, perchè il Signore era più forte di ogni nemico. E come il pastore va a salvare la pecora perduta, l'Eterno è venuto a salvare i peccatori perduti.

Egli disse di se stesso:

- "Io sono la via, la verità e la vita" (Giovanni 14:6)

- "Chiunque beve dell'acqua che io gli darò non avrà ma più sete, anzi l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte di acqua che scaturisce in vita eterna" (Giovanni 4:14)

- "Io sono venuto perchè abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza" (Giovanni 10:10)

- "Questa è la vita eterna, che conoscano t e Colui che tu hai mandato, Cristo Gesù" (Giovanni 17:3)

- "Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà" (Giovanni 17:25)


Queste sono solo alcune delle dichiarazioni di Gesù. Parlando di Lui, l'autore agli Ebrei ce ne parla come detentore di una "vita indistruttibile", Paolo ci dice che "ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità", Pietro ci dice che era "impossibile che fosse dalla morte trattenuto". Chiunque testimoniò di Lui ne parlò come la fonte della vita. Ma l'obiettivo di Gesù non fu solo quello di mostrarci chi Lui fosse, ma di sconfiggere la morte che ci vince e di donarci la vita che ci salva. Allora lui prese su di sé quella morte, e si dimostrò più forte di essa quando risuscitò. E quella vita più forte della morte, di cui rendono testimonianza coloro che lo hanno visto, Egli la dona a noi:

"Voi che eravate morti.. Dio ha vivificati con Lui, perdonandoci i nostri peccati" (Colossesi 2:13)

"Mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, saremo salvati mediante la sua vita" (Romani 5:10)


Gesù ha l'autorità e la potenza per ripristinare in noi la vita che avevamo perso.

"Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico Figlio affinchè chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16)


Se con fede ci rivogliamo a Lui, allora potremo dire anche noi: "Oh morte, dov'è la tua vittoria? Dov'è il tuo dardo?"1Corinzi 15:55




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