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  • Immagine del redattoreRachele

E poi marzo


Il mio 2020 era iniziato, come spesso accade, con un brindisi tra amici e una lista di buoni propositi. Intendiamoci, non il solito “arriverò all’estate in forma”, ma pur sempre piccoli obiettivi di crescita personale, sul lavoro, nelle relazioni. E poi marzo, aprile, maggio.

Adesso la seconda ondata.


Se c’è una cosa che quest’anno ha insegnato a tutti noi è stata la necessità di adattarsi, di reinventarsi e rivedere un po’ da capo le nostre ben consolidate routines e priorità. E questo ci ha colti di sorpresa, noi che da almeno un paio di generazioni siamo abituati a un modo di vivere libero, in cui è normale progettare con mesi di anticipo un viaggio, una cena; dove nessuno impone un coprifuoco, un modo di comportarsi, norme a cui attenersi.


“E ora a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno

e faremo affari e guadagni», mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare.

Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, saremo in vita e faremo questo o quello.”

Attuale vero? Eppure questa frase è stata scritta oltre 19 secoli fa e la si può leggere nel libro biblico di Giacomo, al quarto capitolo. Che poi lo sappiamo tutti, carpe diem, la vita non è in nostro controllo anche quando pensiamo di sì.

È quindi forse sensato fermarsi a pensare a ciò che è urgente, a quello che è utile, a cosa è invece essenziale. Quasi tutto oggi si presenta come urgente: la telefonata, le commissioni, gli impegni di lavoro, le cose da ricordare. Certo, essere concreti e responsabili, ma alla fine quante tra queste cose quotidiane avranno un impatto e un’utilità nel lungo termine? Quante cose sono poi realmente fondamentali, tirando le somme?


Il 2020 ha mostrato come molto di ciò che pensavo fosse urgente e anche utile, poteva essere rimandato.

Non era poi fondamentale. Non era l’ESSENZIALE.

Gesù Cristo ha detto “Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell'uomo [...] renderà a ciascuno secondo le sue azioni.” (Matteo 16.26).

Cosa serve aver completato la nostra to-do list se poi abbiamo perso di vista l’essenziale, il senso delle cose, il nostro rapporto con Dio e le relazioni con gli altri?

Forse avevamo bisogno di fermarci un po’, bisogno che ci venisse ricordato.

In questo nuovo lockdown, tra un impasto e l’altro della pizza, date un’occhiata ai diversi articoli nel sito. Ci sono diversi temi utili e anche un po’ urgenti sui quali riflettere; a volte scomodi sì, ma essenziali in fondo e per i quali dovremmo poter trovare del tempo.

Perché sarà pure una brutta annata, ma tanto vale che ci insegni qualcosa.

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