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  • Immagine del redattoreMarianna

Dio ascolta le tue preghiere

Aggiornamento: 6 ott 2021


Il Salmo 116 inizia così: "Io amo il Signore perché ha udito la mia voce e le mie suppliche. Poiché Egli ha teso il suo orecchio verso di me, io lo invocherò per tutta la mia vita".


Ti sei mai domandato da cosa venga acceso l'amore? Non so se ci hai mai riflettuto, ma io penso spesso, in particolare durante le celebrazioni di matrimonio, a quanto misterioso sia che due estranei possano diventare così profondamente amanti l'uno dell'altro, da unirsi in un legame eterno (o che dovrebbe esserlo). Deve capitare qualcosa, deve esserci qualcosa che accende quell'amore e che lo guida in avanti.

L'amore non accade dunque per caso, ma si accende, in un momento specifico e per ragioni determinate.


Così il salmista dà la sua chiara e semplice ragione che accende il suo amore per il Signore: "..perché il Signore ha udito la voce delle mie suppliche".

Hai mai pensato a questo? Se sei un cristiano, puoi di certo guardarti indietro e contare le innumerevoli volte in cui hai sperimentato questa straordinaria verità. Il salmista prosegue descrivendo la situazione, o meglio lo stato d'animo in cui si trovava mentre portava la sua preghiera al Signore. Dice di essere stato raggiunto dal dolore e dalla disgrazia, di essere legato dai lacci della morte, di essere ridotto in misero stato. Puoi ricordare un momento simile? Un momento in cui con agonia e pianto disperato, senza più risorse personali, hai portato il tuo lamento al Signore? Non ti ha forse, proprio lì, trovato la misericordia del Signore? Non hai forse anche tu centomila ragioni per amarLo? Non ha Egli udito la voce delle tue suppliche?


C.H. Spurgeon ha detto:


Oh cristiano, guarda indietro alla tua vita. Non sei tu adorno delle grazie e della misericordia del Signore, così come il cielo è adorno di stelle?

Forse ci aiuta considerare quanto deboli e increduli sono le nostre suppliche. Paolo scrivendo la sua lettera ai credenti di Roma dirà: "..non sappiamo pregare come si conviene" (Romani 8:26); e Gesù riprendendo i discepoli avrebbe detto: "..non siete stati capaci di pregare un'ora sola?" (Matteo 26:40).

Quanto spesso andiamo al Signore credendo che lui possa compiere qualcosa, ma senza confidando che lo farà? Quando i credenti del tempo degli Atti pregarono per la liberazione di Pietro, furono sorpresi nel vederlo tornare a casa, e dissero alla donna che annunciava il ritorno dell'apostolo: "Tu sei pazza!" (Atti 12:12-16).

Eppure, nonostante le nostre suppliche siano così inadeguate e così flebili, il Signore le ascolta. Il Dio che ha creato ogni cosa, ascolta le nostre preghiere e ci raggiunge lì dove siamo.


Egli non mi ha mai guardato negli occhi dicendomi: "Questo è troppo". Se il mondo mi avesse ascoltato, avrebbe detto con disprezzo: "Che sciocco quel tale, nel domandare così tanto, egli non verrà mai liberato. Il leone di certo lo divorerà, la fornace certamente lo consumerà". Eppure ho domandato una cosa grande al Signore, che Egli ponesse le sue mani fuori dal cielo e mi tirasse fuori dalle grandi acque, ed Egli lo ha fatto. Non lo ami tu per averti dato così tanto? Non dirai forse: "Ho amato il Signore perché egli ha udito la mia supplica"? C.H. Spurgeon

Letteralmente il termine "ha inclinato il suo orecchio" rimanda all'idea dello stretching. Presente? Quando (a me in effetti capita di rado), ci si prepara per iniziare un'attività sportiva, e si cerca di tirare i muscoli più possibile, per avere il corpo pronto e reattivo? Ecco, il Signore fa stretching con le sue orecchie. Incredibile ma vero. Egli le allunga più possibile per arrivare ad udire quella preghiera disperata, quel pianto convulso, quel grido amaro che tu rivolgi a Lui ovunque ti trovi.


Ora, credente, colleziona le volte in cui la svariata grazia di Dio ha incontrato le tue più varie suppliche, e lascia che l'amore per Lui venga riacceso.

E se invece non lo conosci e non credi in Lui, quante volte, guardandoti indietro, puoi essere pienamente convinto e consapevole che la Sua mano ti ha comunque afferrato? C'è forse uomo o donna che nei momenti più cupi e disperati non abbia rivolto una supplica a un Dio che non conosce?


Il salmista conclude il suo salmo dicendo: "Che potrò ricambiare al Signore per tutti i benefici che mi ha fatti?" (vs. 12)

E la sua risposta è una sola: "Invocherò il nome del Signore per tutta la mia vita". L'idea di invocare è un pò diversa dall'idea di supplicare o pregare. Ha un rimando pubblico, "ad alta voce". Dà l'idea di proclamare, di diffondere a voce alta, di condividere.

Così, cosa possiamo dare al Signore dopo tutto quello che ha fatto per noi?

Possiamo continuare a lodare, proclamare e diffondere il suo nome ovunque ci troviamo.

"Si, o Signore, io sono tuo servo; tu hai spezzato le mie catene. Io ti offrirò un sacrificio di lode ed invocherò il nome del Signore.. lo farò in presenza di tutto il tuo popolo" (vs.16-18)


Sempre C.H. Spurgeon dice:


Se il Signore ha pazientemente ascoltato il nostro pianto, non dovrà egli ascoltare anche il nostro canto?
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