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  • Immagine del redattoreRachele

Di rane,matrix e eternitÀ

Aggiornamento: 6 ott 2021

Ne parlano i filosofi, ne scrivono i poeti. E poi ci siamo io e i miei colleghi in macchina. Stiamo parlando di una serie Netflix, poi della trilogia di Matrix ed ecco che il tema irrompe.


“Se ci fosse una verità che non conosci, la vorresti sapere per forza?” Oppure la paura di perdere ciò che hai adesso ti porterebbe a preferire il non cercare?


Nel nostro caso ci sono state diverse opinioni, uno scambio di vedute che mi ha ricordato come certe domande, impressioni, idee siano davvero comuni a tutte le persone, per quanto diverse possano sembrare le loro vite e il loro carattere.

Il punto è che in alcuni momenti, che lo si voglia o no, questo senso di impalpabile, di spirituale, di eterno ritorna a farsi sentire, come a ricordarci della sua esistenza. A volte lo fa silenzioso nei momenti di solitudine, di tanto in tanto arriva dentro un paesaggio mozzafiato; ogni tanto poi, urla attraverso una notizia di cronaca dolorosa e inaspettata.

C.S.Lewis ha scritto che “gli esseri umani sono anfibi – mezzo spirito e mezzo animale...come spiriti essi appartengono al mondo dell'eternità, ma come animali sono abitatori del tempo”. Questi due livelli, noi tendiamo a separarli, a sceglierne uno solo a scapito dell’altro. Forse, soltanto, non sappiamo come fare a riconciliarli. Cercheremmo pure, se sapessimo come.

Intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti, senti solo che c'è. Non sai bene di che si tratta, ma l'avverti (Morpheus a Neo, The Matrix)

Ogni rana comunque trova la sua strategia: gli attivisti si danno a buone cause, gli studiosi cercano significato in carriere brillanti; ci sono poi le relazioni, i viaggi, la meditazione.

Ma quella sensazione di incompiuto a volta riemerge, come da sotto l’acqua dello stagno.

Nei testi biblici viene descritto come l’uomo sia separato dalla sua sorgente d’origine, Dio stesso. Ecco il perché di quella eco sottile, quel senso di infinito e irrisolto che si ha dentro, quella malinconia e ingiustizia che non riescono a placarsi davanti alla fine della vita e delle cose belle.


Ed è Dio che invita l’uomo a ritornare a Lui, perché quel senso di eternità è un indizio che ci siamo persi qualcosa per strada, che qualcosa non è come dovrebbe essere.


“Mi cercherete e mi troverete, quando mi cercherete con tutto il vostro cuore. Ed Io Mi lascerò trovare da voi" dice Geremia 29:13. Semplicemente.

Dio afferma che chi lo cerca davvero lo troverà. Se non sai da dove partire puoi iniziare a leggere quello che Gesù dice nel vangelo di Giovanni; Lui si è definito come qualcuno venuto da un’altra realtà, quella di Dio, per darci modo di ritrovarlo. Era pazzo o aveva ragione: decidi tu. Cerca tu.


Pillola rossa o pillola blu?

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