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  • Immagine del redattoreMarianna

Saggi e Pastori alla presenza del Dio Vivente



Nella descrizione della nascita di Gesù all'interno dei Vangeli, gli autori hanno scelto di ricordare, alcune volte, eventi diversi, o di inserire il ricordo di persone differenti. E' il caso del Vangelo di Matteo messo a confronto con quello di Luca, i due vangeli che più ci parlano di questo periodo della vita di Cristo.

Nel Vangelo di Matteo ci viene detto che: "Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del Re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme dicendo: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poichè abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo" (Matteo 2:1-2)

Chi erano questi uomini?

La parola che viene utilizzata per descriverli, "MAGI", fa riferimento ai saggi persiani che studiavano le stelle. Essi erano dunque saggi orientali, uomini ricchi in conoscenza e sapienza, istruiti e ben informati su molte cose. Ma su una cosa avevano concentrato tutte le loro attenzioni e stavano ora spendendo le loro energie: trovare Gesù. Tutte le altre scienze, ogni altra conoscenza, sembrava ora di secondaria importanza. Essi erano savi, intellettuali di quei tempi, eppure era la conoscenza di Gesù quella che andavano ricercando.

Nel Vangelo di Luca ci viene invece presentato un altro gruppo di persone: "In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro. L'angelo disse: Non temete perchè io vi porto la notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà. Oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore" (Luca 2:8-11)

Chi erano questi uomini?

Essi erano semplici pastori che, nella Palestina di duemila anni fa si trovavano in piena notte a custodire delle pecore. Nessuna attività particolarmente interessante, nessuno sforzo erudito, nessuna conoscenza intellettuale messa in campo. Eppure proprio a loro Dio si rivolse recando l'incredibile notizia che avrebbe stravolto l'intera umanità: Gesù Cristo era nato.

Come i magi, essi si misero a cercare Gesù: "I pastori si dicevano l'un l'altro: Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere" (vs. 15). Trovare Gesù divenne la loro priorità.

Sia i magi, sia i pastori, trovarono Cristo e ci viene detto che lo adorarono, che glorificarono Dio, che lodarono il Signore. Questo è l'effetto che si produce nell'uomo quando si incontra il Signore. Alcuni vedono l'adorazione come la richiesta dispotica di un Dio ego riferito. Ma non è così. L'adorazione è la disposizione immediata, automatica, semplice e diretta che si produce nel cuore dell'uomo quando si trova alla presenza del Dio vivente.

Cosa ci dice tutto questo? In Atti 10:34 leggiamo: "In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali, ma che in qualunque nazione chi lo teme gli è gradito. Egli è il Signore di tutti.. Chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il nome di Gesù"

Intellettuali o semplici, saggi o pastori, non è importante. Cristo Gesù è venuto come il Salvatore di tutti gli uomini, come Re al di sopra di ogni intellettuale e come Pastore sopra ogni anima.

Sai chi non andò da Cristo? Il re Erode, che invece uccise tutti i bambini al di sotto dei due anni (Matteo 2) e gli scribi, cioè i capi religiosi del popolo d'Israele, i quali dovevano essere i primi a recarsi da Gesù. E sai perchè non andarono? Se leggerai i vangeli te ne accorgerai senza troppi sforzi, ma per suggerire una risposta, John Stott dice:

"E' significativo il fatto che Matteo riporti due complotti per eliminare Gesù dettati dalla gelosia: il primo fu quello di Erode il Grande all'inizio della sua vita, e l'altro dei sacerdoti alla sua fine. Entrambi avevano sentita minacciata la loro autorità, ed entrambi cercarono di distruggere Gesù.. Egli, Gesù, è ancora come lo ha definito C.S. Lewis, un'interferenza. Ci ribelliamo alle sue intrusioni nel nostro privato, al fatto di voler essere onorato, di esigere la nostra ubbidienza. Perchè non bada agli affari suoi? A tali domande, egli risponde subito che noi siamo affar suo e che non ci lascerà. Perciò anche noi percepiamo in lui un rivale minaccioso, che turba la nostra pace, sconvolge il nostro status quo, mina la nostra autorità e sminuisce il rispetto che abbiamo di noi stessi. Anche noi vogliamo liberarcene."

Le parole di Stott sono forti ma molto realistiche. Vogliamo liberarci di Gesù e per questo lo abbiamo incastrato, secondo noi, in una mangiatoia. Ma egli è il Re dei Re, il Dio vivente, il Signore del mondo intero, che noi non possiamo eliminare, ma che con Grazia, ancora oggi, vuole farsi conoscere. Chi sarai tu? Uno dei magi? Uno dei pastori? Oppure il Re Erode o uno dei sacerdoti?

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