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“Gesù, veduto ciò, si indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano da me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è di chi è come loro.”
Marco 10:14
Viviamo in una società dove gli adulti sottovalutano i bambini.
Viviamo in una società dove i bambini non hanno testa, sono “solo” bambini e quindi ci si può permettere di essere aggressivi davanti a loro perché tanto “non capisce nulla, è piccolo”.
Non ci rendiamo conto l’importanza che ha l’infanzia per un essere umano. Ciò che un bambino assimila nella tenera età, è quello che si porterà dietro per tutta la vita.
Se insegni l’etica ad un bambino da quando è piccolo, col tempo alcune regole faranno parte di lui e se le porterà fino al raggiungimento dell’età adulta.
Ma se insegni a un bambino che durante una discussione è buono lanciare i piatti, urlare, dire brutte parole, lui farà lo stesso.
La caratteristica meravigliosa di un bambino è proprio il suo apprendere facilmente le cose e ripeterle.
Fu per questo motivo che Gesù non sottovalutò i bambini, anzi, quando visse i suoi anni sulla terra, non smise di ricordare alla folla il valore dei piccoli fanciulli.
Purtroppo era un concetto da rimarcare poiché, a quel tempo, i bambini non venivano molto calcolati, al contrario, infastidivano.
Ci fu un momento in cui un gruppo di bambini si avvicinò a Gesù e i discepoli “sgridavano coloro che glieli presentavano” perché avrebbero potuto infastidire il Maestro.
(I farisei, quando predicavano, non volevano bambini intorno.)
Infastidire? È proprio lì che sbagliavano! Gesù era un uomo che, come abbiamo già visto, amava e accoglieva tutti, non escludeva nessuno… Neppure un piccolo fanciullo.
Egli era meravigliosamente circondato dai bambini. Proprio loro dovevano ascoltare e vedere ciò che Egli diceva e faceva.
I bambini sono preziosi, impariamo da Gesù a guardarli con occhi diversi e ad apprezzarli per quello che sono realmente, “perché il regno di Dio è di chi è come loro.”