top of page
Cerca

Cambiare prospettiva



Ci possono essere situazioni nella vita, in cui quello che stiamo vivendo sembra non avere nessun senso. Un fallimento lavorativo, un dolore relazionale, una malattia, un lutto. Facciamo appello alla nostra giustizia, alla nostra buona condotta, e alla luce di tutto questo ci domandiamo: “Perché?”. Improvvisamente ciò che credevamo essere una certezza non esiste più, e quello in cui speravamo si frantuma.

Ci fu una volta un uomo, il suo nome era Giobbe e di lui si parla nella Bibbia, il quale, perduta ogni cosa, dal profondo del proprio cuore distrutto gridò contro Dio con rabbia e disperazione. Egli visse:

  • Un fallimento lavorativo: perse ogni sua proprietà

  • Un dolore relazionale: fu respinto dalla moglie

  • Una malattia: fu colpito da ulceri e piaghe

  • Un lutto: perse tutti i suoi figli

Senza nemmeno avere il tempo di rendersene conto, Giobbe perse ogni cosa. Così si mise ad esaminare la propria vita, e ponendo al centro della propria riflessione quel Dio nel quale sempre aveva confidato, aggrappandosi alla propria giustizia concluse che era Dio ad avere un problema, era Dio a stare sbagliando questa volta, era Dio a comportarsi da ingiusto, a non prendersi cura di lui e ad agire in maniera crudele:

“Sono giusto ma Dio mi nega giustizia; ho ragione e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile ma sono senza peccato.” (Giobbe 34:5-6)

Così Giobbe concluse che Dio fosse molto peggio di quanto avesse mai immaginato, ingiusto, crudele, assente, indifferente. La sua condizione era insanabile e frutto di un Dio distratto.

Il modo in cui guardiamo Dio, l’idea che abbiamo del suo carattere, la percezione di ciò che pensiamo essere la sua natura, influenza inevitabilmente il modo in cui guardiamo alle nostre circostanze, il modo in cui interpretiamo tutto ciò che succede nella nostra vita ed intorno a noi. Nel momento in cui Giobbe cambiò idea sul suo Dio, tutto quello che gli stava accadendo aveva perso senso. Non c’era niente di logico in tutto quel dolore, niente di razionale.

"L’idea che abbiamo del carattere di Dio influenza il nostro modo di guardare il mondo"

Ma Eliu, un giovane uomo, aiutò Giobbe a fissare lo sguardo sul vero carattere di Dio, ricordò a Giobbe qualcosa che avrebbe totalmente cambiato il suo modo di guardare.

Egli gli ricordò l’AMORE di Dio.

Il Signore era quel Dio pieno d’amore per l’uomo, un Dio appassionato, misericordioso, pieno di pietà e di grazia, disposto a pagare qualsiasi prezzo pur di salvarlo:

“Dio ha pietà di lui e dice: Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto.. Così Egli canterà tra la gente e dirà: Avevo peccato, e non sono stato punito come meritavo. Dio ha riscattato l’anima mia dalla fossa, e la mia vita si schiude alla luce.” (Giobbe 33:24-28)

Qualsiasi cosa vivi, stava dicendo Eliu, ricordati che passa al vaglio dell’amore profondo di Dio per te. Ogni evento si presenta alle porte del cuore di Dio, il quale, per mezzo del suo amore, valuta, permette, manda e controlla. Oh quale guardiano, quale custode!

L’amore è però generalmente la prima cosa che mettiamo in discussione quando ci capita qualcosa di doloroso. Ma Eliu ricorda a Giobbe che questo amore è una delle caratteristiche immutabili di Dio e dunque la sua interpretazione del mondo e degli eventi non poteva prescindere da questo elemento.

Egli gli ricordò la GIUSTIZIA di Dio.

Il Signore non stava agendo né con crudeltà né con ingiustizia, poiché un altro aspetto del suo carattere è la profonda giustizia del suo cuore:

“Ascoltatemi dunque, uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità! No di certo, Dio non commette ingiustizie.” (Giobbe 34:10;12)

Egli gli ricordò la GRANDEZZA di Dio.

Il Dio in cui Giobbe confidava era il Vero Dio, l’Onnipotente, Colui in grado di fare ogni cosa, le cui mani avevano creato il mondo. Niente era impossibile per l’Eterno e tutto era frutto della sua potenza.

“Dio è potente ma non respinge nessuno.. Grandi cose Egli fa che noi non comprendiamo.. Giobbe; fermati e considera le meraviglie di Dio.” (Giobbe 36:5; 37:5;14)

Mentre il cuore di Giobbe iniziava a meditare sul carattere di Dio, il Signore stesso intervenne mostrando a Giobbe una totale, immensa, piena e perfetta conoscenza di ogni singola creatura della terra, e un incredibile, meraviglioso e rassicurante controllo sulla vita di ogni essere che respiri. Dio gli parla del giorno in cui fondò la terra, di quando fissò i limiti al mare e scelse le vie nelle quali scorre la luce; Egli gli parlò delle stelle del cielo e delle nubi che danno l’acqua nella giusta stagione; gli parlò del leone, del corvo, del bufalo, dello struzzo, dell’aquila, del coccodrillo, dell’ippopotamo. Dio conosce ogni cosa, ricorda ogni cosa, si cura di ogni cosa.

Alla fine di questo confronto, Giobbe conobbe Dio molto più di quanto avesse mai fatto nella sua lunga vita. Lo aveva conosciuto per quello che era realmente, ed il Suo carattere divenne la rocca su cui il suo cuore stava fermo. Non aveva di certo compreso appieno il motivo di quanto gli fosse capitato e forse mai potremo avere una perfetta comprensione di ciò che ci succede. Giobbe rimaneva un uomo con un cuore da riparare, con una famiglia da ricostruire ed un lavoro da far ripartire, ma aveva conquistato una profonda certezza: Dio era molto meglio di ciò che pensava e stava agendo nella sua vita con un buon proposito. La prospettiva di Giobbe era totalmente cambiata, perché anche laddove gli eventi si erano fatti difficili, egli aveva la piena convinzione che il carattere di Dio lo avrebbe guidato e protetto sempre:

“Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno. Ti prego ascoltami, e io parlerò; ti farò delle domande e tu insegnami. Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l’occhio mio ti ha visto.” (Giobbe 42:5)

Lì dove prima vedeva ingiustizia e crudeltà, ora vedeva amore e cura.

"Il carattere di Dio divenne la rocca su cui il cuore di Giobbe stava fermo."

Quando qualcuno che conosciamo bene, con un cuore gentile e un’anima dolce, compie qualcosa che non comprendiamo, non mettiamo in dubbio le sue azioni, proprio perché sappiamo che esse fluiscono da sentimenti che non possono essere che buoni. C’è generalmente coerenza tra ciò che si è e ciò che si fa. Conoscere il carattere di Dio, il suo amore, la sua giustizia, la sua grandezza, la sua conoscenza, il suo controllo, e molto altro ancora, può cambiare totalmente la nostra prospettiva!

Tu, lo conosci?


0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
se hai delle domande, scrivici
qui sotto!

La tua domanda è stata inviata!

© 2018 Blog. Proudly created with Wix.com

bottom of page